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Jumiege e le altre... - Ipertesti didattici

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Jumiege e le altre...



Nei loro periodici arrivi nella terra dei Franchi, i Vichinghi avevano sempre come primo obiettivo i saccheggi delle abbazie, i cui tesori consentivano loro di raccogliere grandi ricchezze con il minimo sforzo.Tutte le sedi episcopali furono quindi abbandonate già nel IX secolo, mentre molte abbazie si spopolavano periodicamente e venivano dislocate in zone più sicure lasciando al più qualche chierico che proseguiva la pratica del culto per dare "l'esempio".
I Vichinghi erano politeisti e accordavano agli Dei una presenza e una tutela nella vita quotidiana.
Adoravano Odino, dio dei capi e dei sovrani, maestro nell'arte della guerra che privilegiava i coraggiosi che lo avrebbero raggiunto nel suo palazzo celeste, e Thor, dio compagno dei contadini, della natura e della fertilità.
Anche il mare, che simboleggiava la patria, era importante per i vichinghi tanto da far loro dire che "la tempesta aiuta le braccia dei nostri rematori, l'uragano è al nostro servizio e ci manda dove vogliamo andare".
Il loro politeismo era molto tollerante, tanto che ognuno aveva la libertà di scegliere il Dio che gli sembrava migliore, così che la vita religiosa era frammentata in una moltitudine di sette.
In comune con i cristiani avevano invece la credenza in una vita soprannaturale.
Il loro impatto con il cristianesimo fu forte: furono certamente colpiti dalla sacralità delle chiese franche verso le quali ebbero atteggiamenti contraddittori : Mercula S. Germani riporta che nell' 885 un vichingo a tredici riprese cercò di distruggere una colonna di marmo, mentre altri cronisti riportano casi in cui "deposero doni sugli altari cristiani per ottenere il favore di Dio".
L'opposizione religiosa tra il martello di Thor e la croce cessò con il trattato di Saint-Claire sur Epte che comportò il battesimo di Rollone e di tutta la sua gente.

Jumiège

                             

Costruita nel 654 da San Filiberto che vi instaurò la regola benedettina, l'abbazia si segnalò per l'assistenza fornita ai poveri, tanto che divenne Jumièges l'Hospitalier. Comprendeva tre chiese che furono devastate dai Vichinghi che sbarcavano (risalendo la Senna) con facilità a Jumièges. Nell'anno 841 la distruzione fu quasi totale e i monaci abbandonarono il loro monastero fino al 940 quando il duca Guglielmo Lungaspada estese su di essa la sua protezione . Gli imponenti resti odierni, simbolo del romanticismo francese sono quelli della chiesa di Nôtre Dame che fu costruita a partire dal 1040.





                                                                              
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