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Dopo
la sua
disgrazia
(castrazione
ordita
da Fulberto,
zio
di Eloisa)
e il
ritiro
nel
convento
di Argenteuil
di Eloisa,
torna
a scrivere
di teologia
ma nel
1121
un concilio
a Soissons
lo condanna
al ritiro
in convento
mentre
la sua
opera
viene
bruciata,
nonostante
le difese
del
vescovo
di Chartres.
Si ritira
a St-Denis
ove
non
esita
a stroncare
gli
scritti
di Ilduino
sul
fondatore
di St-Denis,
dimostrando
come
quest'ultimo
non
avesse
nulla
a che
fare
con
Dionigi
l'Aeropagita,
convertito
da San
Paolo.
Di nuovo
è
costretto
a fuggire
e trovare
rifugio
presso
il vescovo
di Troyes
che
gli
assegna
un terreno
a Nogent
sur
Seine,
sul
quale
fonda
un oratorio
dedicato
alla
Trinità,
mostrando
di non
essere
domo
visto
che
il libro
bruciato
a Soissons
era
proprio
dedicato
alla
Trinità.
Bernardo
raccoglie
la sfida,
su espresso
invito
di Guglielmo
di St-Thierry
e, a
partire
dal
1140,
orchestra
gli
attacchi
alle
sue
opere
e alle
lezioni
che
nel
frattempo
Abelardo
ha ripreso
sulla
Montagna
di Santa
Genoveffa.
Bernardo
giunge
a Parigi
e cerca
invano
di staccare
gli
studenti
da Abelardo,
per
cui
suggerisce
un contraddittorio
pubblico
da tenersi
a Sens.
Abelardo
accetta
ma Bernardo
cambia
abilmente
il carattere
dell'incontro
e lo
trasforma
in un
Concilio
per
giudicare
Abelardo,
accusato
di eresia.
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