| ABELARDO | |||||
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Abelardo (1079-1142) è la prima figura di intellettuale moderno (Le Goff). Esponente della piccola nobiltà bretone, si dedica agli studi, lasciando ai fratelli il mestiere delle armi, ma immettendo una grande foga ed uno spirito battagliero nelle dispute intellettuali alle quali mai si sottrarrà. Appena giunto a Parigi si segnala per i suoi attacchi a Guglielmo di Champeaux, il più illustre dei maestri parigini, che reagisce costringendolo ad abbandonare la città. Abelardo è però ormai un "maestro" e molti studenti lo seguono a Melun e a Corbeil, dove si ritira. Dopo alcuni anni rientra a Parigi, ripete i suoi attacchi a Guglielmo, si ritira di nuovo a Melun, ma questa volta tutti gli studenti lo seguono ed è la fine per la carriera di Guglielmo che, infatti, si ritira dall'insegnamento mentre Abelardo rientra trionfante sulla Montagna di Santa Genoveffa, nuovo centro di produzione intellettuale. Poiché la teologia era considerata superiore ad ogni disciplina, egli, fino ad allora filosofo e logico, inizia ad occuparsi dei commenti alle Sacre Scritture. Abelardo è all'apice della gloria e solo la sua sfortunata storia con Eloisa (iniziata nel 1118 e documentata nell'autobiografia "Historia calamitatum") ne oscura la fama. |
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