contrappunto, e l'invenzione di regole finalmente complicate e sottili. La musica non è più un'arte, bensì una vera e propria scienza, il cui intendimento è quello di dar vita a forme sensualmente accattivanti per sé stessa, non più come veicolo: l'elemento giustificativo della nuova forma è infatti l'idea di magnificenza e preziosità con cui farcire un fenomeno altrimenti disadorno, quale era stato il gregoriano puro. La pratica polifonica trova respiro nelle cattedrali; in particolare raggiunge il culmine in Notre-Dame a Parigi, dove nasce la prima grande scuola di polifonia, detta successivamente "ars antiqua". Deve essere menzionata, in questo senso, l'opera dei maestri Léonin (II metà del XII secolo) e Pérotin (I metà del XIII secolo), dalle cui visioni lungimiranti nacquero architetture musicali destinate a illuminare il percorso dei secoli a seguire (organum, mottettus, conductus). Nell'opera di Léonin vengono adottati modi ritmici derivati dalle canzoni profane trovadoriche, che aprono la strada verso una nuova autonomia delle voci nel tessuto musicale. Il merito fondamentale del suo successore, Pérotin, consiste invece nell'aver introdotto i primi procedimenti di imitazione canonica fino a tre o quattro voci e di aver reso sempre più vario l'intreccio delle parti in modo assai coerente.

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