I TEMPLARI 

                                                   


 

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                                                                                                  La potenza militare

 

          Il giorno di Pasqua del 1146 Bernardo di Chiaravalle (futuro San Bernardo) predicò a Vezelay la seconda Crociata, facendo seguito alla Bolla di Papa Eugenio del 10 dicembre del 1145. Era una necessità: Zengi, abateg di Mossul,aveva riconquistato Edessa, strappandola ai cristiani.
     Il 27 aprile del 1147  centotrentadue cavalieri templari, guidati dal maestro di Francia, Everardo di Barres, si radunarono per partire e unirsi all’esercito di re Luigi VII.

     Nel giugno dello stesso anno passarono il Bosforo, per unirsi, dopo Nicea, ai resti del contingente tedesco dell’imperatore Corrado, sconfitto a Dorileo dai Turchi Selgiuchidi. L’attraversamento dell’odierna Turchia avenne tra continue battaglie ed i Templari ebbero modo di distinguersi per il loro valore ( ad esempio Oddone di Deuil, capellano del Re Luigi, scrisse che “fu con l’aiuto della nostra fraterna associazione che mettemmo in fuga i nemici quattro volte..”) risultando determinanti nella vittoria di Honaz.

 
   
La guerra permanente dei Templari in difesa dei Luoghi Santi era iniziata nel 1130 ed aveva raggiunto il suo apogeo nel 1140 quando erano ancora numerosi, in grado di presidiare castelli fortificati e di stendere la loro presenza in tutta la Palestina.
   La prima crisi  la si ebbe nel 1148, quando  l’assedio  congiunto delle forze franco-tedesche a Damasco fallì per la ritirata degli assedianti. In questa occasione i tedeschi lanciarono l’accusa ai franchi di Palestina, agli Ospitalieri e ai Templari di “intelligenza con il nemico” e ciò provocò in Europa la prima caduta d’immagine dell’Ordine.

    Ancora nel 1153 un episodio riportato da Guglelmo di Tiro (che fu sempre polemico con i Templari) gettò un’ombra sull’Ordine: durante l’assedio di Ascalona, tramite una torre costruita ad hoc, i templari entrarono per primi, “per orgoglio e cupidigia” scrisse il cronista sopracitato, ma” il loro ingresso prematuro nella città,  fu causa del loro massacro”. 

 
    La storiografia moderna, invece, fornisce un’altra motivazione: entrando per primi in Ascalona i Templari volevano costituire una marca di frontiera sul modello di quelle costituite nel nord della Siria (Baghras,oggi turca,, Tortosa, Margab).
     Negli anni successivi, i Templari, il cui valore, la cui abilità ed organizzazione era riconosciuta universalmente, furono protagonisti di numerose battaglie e di guerre permanenti contro i mussulmani del Nord e del Sud (i fatimiti egiziani) con grandi successi, che cessarono con l’avvento di Saladino, erede di Nur al Din, in Egitto, e con la contemporanea assunzione a Gran Maestro di Gerardo di Ridefort (“il cattivo genio dell’Ordine” lo definiranno gli storici moderni).

    Dal 1179 iniziarono  anche i problemi per i Cristiani d’Oriente, in coincidenza con l’indebolimento del regno di Baldovino IV, il “re lebbroso”

 

 

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Ultimo aggiornamento: 14-10-16.