I TEMPLARI 

                                                   


 

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                                                                                La ricchezza fondiaria e la potenza finanziaria
                                                               
               

                                                                       Tomar (Portogallo)                      Rocamadour                          Laon - Cappella Templare                                   

          Il patrimonio templare si costruì nel tempo con ogni genere di donazioni; esistono documenti che testimoniano di donazioni di terreni, magioni, chiese, uomini, diritti economici…Le donazioni erano in primo luogo “pro anima” (prevalentemente i terreni, grandi o piccoli), “in extremis” (in genere lasciti testamentari), con “caritas” (il donatore riceveva una contro-donazione, in genere il necessario per vivere).
          Particolari erano le donazioni in Spagna che risultavano essere per lo più compensi per la partecipazione dei Templari alle guerre di riconquista; sono concesse dai sovrani e sono spesso castelli, terreni da conquistare o da colonizzare.
          I Templari si adoperarono sempre per rendere omogenee le loro proprietà e numerosi documenti testimoniano , a queste scopo, permute di terreni. La loro vera ricchezza derivava comunque dalla capacità di mettere a frutto tali terreni e dalla loro mobilità economica. La “responsio” faceva si che un terzo dei prodotti di ogni proprietà fosse trasferita in Oriente sottoforma uomini, cavalli, armi, vitalizi e denari. Il trasferimento di quest’ultimo avveniva attraverso delle “lettere di cambio”, antesignane dei moderni assegni. Le azioni finanziarie dei Templari non furono di poco conto, basti considerare la loro fama di banchieri dell’Occidente. In effetti nei grandi centri le case dei Templari erano depositi in cui i sovrani, ma anche i privati cittadini, versavano denari, gioielli e nelle quali tutti vedevano garantita la sicurezza fisica e morale dei loro beni.
          Con tali beni, che si aggiungevano ai loro, fu immediato per i Templari assumere il ruolo di “banchieri” attraverso prestiti a contadini, artigiani, ma anche agli stessi sovrani (Luigi VII ricevette un importante prestito durante la II crociata), ai signori, alle abbazie  oppure interlacciandosi con i banchieri italiani.

 

 

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Ultimo aggiornamento: 14-10-16.