.Il popolo prende parte a queste cerimonie con le proprie musiche che, fondendosi con quelle religiose, danno vita ai cosiddetti drammi liturgici, con testi in latino, ritmi pulsanti e una melodia sempre meno legata a canoni di fissità o a brevi intervalli sonori. Sempre più si diffonde, inoltre, l'uso degli strumenti musicali, per rendere magnifica l'espressione.La musica polifonica. Nonostante l'affermazione della musica popolare, l'arte seria sopravvive rigogliosamente; una nuova corrente musicale si sposa con il pensiero di alcuni movimenti intellettuali, desiderosi di riscoprire le abilità mentali e il gusto per il ragionamento sofisticato, da tempo caduti nell'oblio. Su queste premesse si colloca una delle più grandi invenzioni della storia della musica: la polifonia, ossia il canto concomitante di voci indipendenti. Il procedimento polifonico nasce dall'idea di aggiungere una voce (vox organalis) ad un canto religioso (vox principalis) desunto dal repertorio gregoriano, secondo intervalli semplici quali una quinta o una quarta (duplum). Successivamente vengono introdotte altre voci (triplum, quadruplum), dando vita ai primi procedimenti complessi della composizione. Nel corso del tempo la condotta delle linee si fa elastica e varia, grazie ad ampliamenti dell'area armonica e all'invenzione di forme espressive quali il moto obliquo o contrario (discanto), l'introduzione di intervalli sempre più vari nell'ambito del

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